I pendolari del deserto. Viaggio in Mauritania sul treno più lungo del mondo.
Alla stazione di Nouadibou sono una trentina i paganti in attesa dell'unica carrozza passeggeri, ma allineati a fianco dei binari sono molti di più i viaggiatori che aspettano di infilarsi nei vagoni adibiti al trasporto del ferro. Proprietari di bestiame, commercianti o viaggiatori, tutta gente che conosce il treno a memoria. 2,5 km di vagoni merci, più una vettura passeggeri: è il treno più lungo al mondo.
Ogni giorno il treno attraversa il deserto della Mauritania per collegare Zouerat - città mineraria del Sahara settentrionale scoperta negli anni venti dai francesi - a Nouadibou, crocevia di pescherecci, di merci e di migranti affacciato sull'Atlantico. Diciotto ore il viaggio sui seicentocinquanta chilometri di binari che attraversano la distesa di sabbia. Ogni tipo di mercanzia aspetta di trovare il suo posto sui vagoni e quando il treno arriva c'è già chi lancia, chi afferra e chi carica. Sacchi che salgono, mani che scendono: lo sforzo collettivo di una folla indisciplinata in cui tutti prendono posto, montoni e capre compresi.
Tutti sullo stesso treno, un mondo senza tempo che si edifica in funzione della sua durata. Il treno comincia la sua corsa attraverso il deserto e i turbanti si fanno e si disfano tentando di sottrarsi alla sabbia e al freddo insinuante. (articolo integrale pubblicato su Left, Maggio 2008)
I pendolari del deserto. Viaggio in Mauritania sul treno più lungo del mondo.
Alla stazione di Nouadibou sono una trentina i paganti in attesa dell'unica carrozza passeggeri, ma allineati a fianco dei binari sono molti di più i viaggiatori che aspettano di infilarsi nei vagoni adibiti al trasporto del ferro. Proprietari di bestiame, commercianti o viaggiatori, tutta gente che conosce il treno a memoria. 2,5 km di vagoni merci, più una vettura passeggeri: è il treno più lungo al mondo.
Ogni giorno il treno attraversa il deserto della Mauritania per collegare Zouerat - città mineraria del Sahara settentrionale scoperta negli anni venti dai francesi - a Nouadibou, crocevia di pescherecci, di merci e di migranti affacciato sull'Atlantico. Diciotto ore il viaggio sui seicentocinquanta chilometri di binari che attraversano la distesa di sabbia. Ogni tipo di mercanzia aspetta di trovare il suo posto sui vagoni e quando il treno arriva c'è già chi lancia, chi afferra e chi carica. Sacchi che salgono, mani che scendono: lo sforzo collettivo di una folla indisciplinata in cui tutti prendono posto, montoni e capre compresi.
Tutti sullo stesso treno, un mondo senza tempo che si edifica in funzione della sua durata. Il treno comincia la sua corsa attraverso il deserto e i turbanti si fanno e si disfano tentando di sottrarsi alla sabbia e al freddo insinuante. (articolo integrale pubblicato su Left, Maggio 2008)